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Giacomo Scotti è stato il primo a rivelare agli italiani l'esistenza di Goli Otok (in italiano, isola Calva), il gulag titino in mezzo al mare adriatico, simbolo di un intero "arcipelago concentrazionario" nel quale sono stati deportati tra il 1949 e il 1955 migliaia di oppositori al regime del Maresciallo. Da allora, Scotti non ha mai smesso di scavare alla ricerca di nuove e più approfondite verità: avvalendosi delle più recenti acquisizioni, delinea in questo volume il quadro storico in cui si iscrive la vicenda di Goli, per soffermarsi poi sulle storie dei deportati italiani, indagate nella cornice dei controversi rapporti fra i Partiti comunisti italiano e jugoslavo negli anni '40 e '50. Attraverso documenti rivelati per la prima volta in Italia Scotti mette così in luce l'opera occulta degli agenti di Mosca, che arrivarono perfino ad architettare, attraverso il segretario del PCI del Territorio Libero di Trieste (TLT), Vittorio Vidali, un attentato a Tito. Finirono imbrigliati nelle loro trame decine di comunisti jugoslavi di nazionalità italiana: il prezzo che pagarono, ora lo sappiamo, fu altissimo.